Studio e vacanze: come organizzare l’estate in famiglia senza stress
8/1/20258 min read


Studio e vacanze: come organizzare l'estate in famiglia senza stress
a cura di Carlotta Bassi e Daniela Perfetti
L’estate non va ‘gestita’, va vissuta (con intenzione)
Come Professional Organizer, vedo spesso famiglie che arrivano a fine maggio/inizio giugno con l'ansia di dover organizzare perfettamente l'estate. Capita spesso di dimenticare che l'estate dei bambini non è un progetto da gestire, bensì un tempo da vivere con consapevolezza.
Riconosciamo una verità fondamentale: non esiste il modo giusto e universale di vivere l'estate. Ogni famiglia ha le proprie energie, le proprie routine consolidate, i suoi caotici imprevisti quotidiani e ritmi naturali da rispettare. Ho lavorato con famiglie di tutti i tipi: chi ha bisogno di struttura per funzionare e chi invece dà le prestazioni migliori nella spontaneità totale.
L'intento non deve mai essere riempire il tempo dei nostri figli, deve essere dargli un senso e una direzione che rispetti i loro bisogni di crescita e i nostri di serenità familiare.
La domanda che faccio sempre ai genitori durante le nostre sessioni è questa: Come vogliamo sentirci a settembre? Esausti, con la sensazione di aver corso tutto il tempo e di rientrare più stanchi di prima, o leggeri, con la consapevolezza di aver vissuto momenti significativi insieme?
Questa semplice domanda cambia completamente la prospettiva: non si tratta più di fare tutto, ma di scegliere cosa fare con intenzione.
Perché non servono tabelle rigide ed orari precisi
In molti pensano che per mantenere il ritmo estivo servano tabelle dettagliate e orari precisi. Ma l’esperienza mi ha insegnato che le agende iper-strutturate durano, nel migliore dei casi, una settimana. Basta un imprevisto — una gita improvvisa, un momento di stanchezza, un amico che bussa alla porta — e tutto salta, lasciando spazio alla sensazione di aver “fallito”.
Meglio allora ragionare in blocchi di tempo, senza orari fissi, ma con obiettivi realistici e flessibili. Questa modalità è particolarmente utile con gli adolescenti, che iniziano ad avere bisogno di autonomia, ma ancora non hanno strumenti solidi per gestirsi da soli.
Un esempio concreto?
Ecco come può essere strutturata una settimana estiva a blocchi per una ragazza o un ragazzo delle scuole medie e superiori:
Lunedì: un’ora di studio nel tardo pomeriggio (una scheda di grammatica + un capitolo di narrativa); la sera, serie TV insieme con un commento sul personaggio preferito.
Martedì: mattina libera per uscita con amici; sera, 30 minuti per scrivere un pensiero sul diario o sistemare qualche appunto.
Mercoledì: 1 ora di studio al mattino (esercizi di matematica + ripasso di storia); pomeriggio libero.
Giovedì: giornata libera, con un eventuale blocco di recupero se nei giorni precedenti è saltato qualcosa.
Venerdì: lettura o podcast al mattino; pomeriggio 30 minuti per riordinare il materiale scolastico.
Fine settimana: nessun obbligo, ma possibilità di dedicare 45 minuti alla domenica pomeriggio per chiudere la settimana.
Questo tipo di struttura non impone ritmi scolastici, ma offre punti di riferimento, permette di “tenere il filo” anche in vacanza, e lascia spazio alla libertà e alla vita vera. La parola chiave è adattabilità: ogni famiglia, e ogni adolescente, può trovare il proprio equilibrio provando, osservando e modificando lungo il percorso.
Trovare il proprio ritmo
Ogni famiglia ha un livello minimo di struttura sotto cui inizia il caos. Questo è un principio cardine del lavoro del Professional Organizer: non esiste una ricetta universale, esiste il vostro equilibrio da scoprire.
Alcune famiglie hanno bisogno di sapere sempre cosa faranno il giorno dopo, altre funzionano meglio decidendo al momento. Il nostro compito è aiutarvi a riconoscere qual è il vostro livello di comfort organizzativo.
La buona notizia? Non serve programmare tutto nei minimi dettagli. Bastano 2-3 punti fissi settimanali che diventino i vostri punti chiave - i momenti che danno forma alla settimana senza soffocarla.
Per esempio: un giorno dedicato a qualche attività di ripasso, uno di svago fuori casa, uno di routine domestica condivisa (cucinare insieme, riordinare, preparare qualcosa per la settimana).
Il resto può essere lasciato libero, elastico, disponibile per gli imprevisti che l'estate può portare con sé.
Micro routine da sperimentare:
10 minuti di lettura al giorno dopo pranzo: non viene percepito come studio, bensì come un piacere, un modo per rilassarsi nelle ore più calde della giornata. Scegliete insieme il libro, create un angolo comodo dedicato alla lettura, rendetelo un momento speciale.
Diario condiviso settimanale: un quaderno dove ognuno scrive o disegna un momento bello della giornata.
Piccoli check-in serali: "Com'è andata oggi"? Non deve sembrare un interrogatorio, viviamolo come un momento di connessione, a noi interessa davvero sapere com'è andata la giornata dei nostri bambini! I bambini hanno bisogno di sentire che i loro giorni contano per noi, altrimenti non possiamo pensare che abbiano voglia di condividere quello che hanno vissuto durante il giorno.
Studio sì, ma soft: meno quantità, più continuità
Come Professional Organizer specializzata in famiglie con bambini di infanzia e primaria, vedo troppo spesso l'ansia da prestazione estiva: genitori che si sentono in colpa se i figli non fanno abbastanza, bambini che vivono lo studio come una punizione che rovina le vacanze.
Non serve vivere con questa pressione. Il vero obiettivo dell'estate non è "fare tutto", durante l'estate serve non dimenticare completamente quello che si è imparato durante l'anno. È come mantenere in forma i muscoli: meglio poco e spesso che tanto e tutto in una volta.
Il coinvolgimento graduale funziona sempre meglio dell'imposizione. Bambini e ragazzi sono più disposti a collaborare quando sentono di avere voce in capitolo nelle decisioni che li riguardano.
Spunti realistici per l'estate:
Studiare quando serve e dove ha senso: se fa troppo caldo in casa, perché non portare un libro in biblioteca con l'aria condizionata? Se siamo al mare, perché non giocare con i numeri costruendo castelli di sabbia o raccogliendo conchiglie?
Approfittare dei tempi morti: utilizziamo il tempo di attesa dal pediatra per sfogliare un libro insieme. Il momento del gelato può diventare perfetto per ripassare le tabelline. Non è studio forzato, è vita vera che include l'apprendimento.
Studio e libertà non sono nemici: possiamo creare momenti di apprendimento dentro la libertà estiva, non contro di essa. Le chiavi sono la flessibilità e l'adattamento al momento giusto.
Coinvolgere i figli senza fare i controllori
Questo è forse il punto più delicato del lavoro con le famiglie: come passare dal controllo alla collaborazione, soprattutto durante l'estate quando le routine scolastiche non ci sostengono più.
Invece di dire: "Devi studiare"!
Prova a dire: "Quale momento scegliamo questa settimana per arrivare a settembre senza l'ansia?" Cambia tutto. Stiamo aiutando i nostri figli a fare scelte consapevoli, non a eseguire ordini senza comprenderli.
I bambini, anche quelli di 5-6 anni, sono perfettamente capaci di partecipare alle decisioni che li riguardano se gliene diamo l'opportunità. "Preferisci leggere la storia al mattino quando sei riposato o nel pomeriggio dopo il riposo"? Semplice, ma efficace.
Attenzioni importanti (dalla mia esperienza):
Non sostituirsi a loro, soprattutto dai 10 anni in su: se dimenticano qualcosa, non corriamo a sistemare noi. L'estate è il momento perfetto per allenare la responsabilità personale senza la pressione dei voti.
Non usare il senso di colpa: "Guarda quanto hai studiato poco, non ce la farai mai" non motiva nessuno, tantomeno i bambini. Meglio: "Cosa ti serve per sentirti pronto per il nuovo anno"?
Non fare confronti con altri: "Luca ha già finito tutti i compiti delle vacanze" è la strada più veloce per creare resistenza e frustrazione. Ogni bambino ha i suoi tempi, e anche l'estate deve rispettarli.
I veri compiti dell'estate
Al di là dei quaderni delle vacanze, i veri compiti dell'estate sono invisibili. Sono compiti che spesso trascuriamo, ma che sono fondamentali per la crescita di bambini e ragazzi — e per il benessere familiare nel suo complesso.
Alle scuole medie, tra i 10 e i 13 anni, ragazze e ragazzi iniziano a voler fare da soli, ma non hanno ancora tutti gli strumenti per farlo. È il momento giusto per allenare la gestione del tempo in modo guidato, ma non rigido: decidere insieme cosa fare e quando, spostare un’attività se serve, riorganizzare una giornata dopo un imprevisto. Queste piccole scelte costruiscono le basi per l’autonomia futura.
Allo stesso tempo, è importante lasciarli sperimentare, anche se il loro modo di organizzarsi ci sembra poco efficiente. A questa età, l’errore è parte dell’apprendimento: dimenticare un compito, perdere tempo, sovrastimare le proprie energie... sono tutte occasioni per fare esperienza, a patto che noi adulti non interveniamo subito per sistemare tutto.
Alle superiori, tra i 14 e i 18 anni, il tema centrale diventa la responsabilità personale. L’estate offre una palestra ideale per mettersi alla prova senza la pressione dei voti. Possiamo proporre strumenti di pianificazione e confronto (come una breve revisione settimanale insieme), ma senza sostituirci a loro. Il compito non è solo studiare, ma anche imparare a decidere cosa fare, quando farlo, e con quali risorse.
Un altro aspetto trasversale a tutte le età — e forse il più importante — è il rafforzamento del legame genitore-figlio. In estate c’è più tempo informale: le colazioni lente, le passeggiate, i momenti sul divano o in macchina. Sono occasioni preziose per parlare, ascoltare, condividere, anche nel silenzio. Non serve un’agenda piena, a volte “non fare nulla” insieme ha un impatto enorme. È in quei momenti che si costruisce fiducia, si abbassa la tensione e si gettano le basi per una relazione solida anche durante l’anno scolastico.
In fondo, questi sono i compiti che restano:
saper gestire il proprio tempo,
diventare sempre più autonomi,
sentirsi sostenuti senza essere controllati.
E l’estate — se vissuta con intenzione e non con l’ansia da prestazione — è il terreno migliore per coltivarli.
Come organizzare l’estate in famiglia senza stress e arrivare a settembre con più fiducia
Organizzare l’estate in famiglia non significa riempire ogni giornata, né controllare ogni dettaglio. Significa fare spazio a esperienze autentiche, in cui studio e libertà possano convivere senza forzature.
L’estate, soprattutto per chi ha figli in età scolastica, viene spesso vissuta come un periodo da “tenere sotto controllo” per non perdere tutto quello che è stato costruito durante l’anno. Ma l’obiettivo non dovrebbe essere quello di arrivare a settembre con la casa in ordine e tutti i compiti completati. Piuttosto, dovremmo chiederci: come vogliamo sentirci a settembre? Esausti o più consapevoli? Appesantiti o con un po’ più di fiducia in noi e nei nostri figli?
Abbiamo visto come le tabelle rigide funzionino poco, mentre i blocchi di tempo flessibili aiutano a mantenere una direzione senza creare stress. Abbiamo parlato di micro-routine semplici (come 10 minuti di lettura al giorno o un diario condiviso) che permettono di dare ritmo alle giornate senza appesantirle. E abbiamo sottolineato quanto sia importante coinvolgere bambini e ragazzi nelle decisioni, lasciando loro spazi reali di scelta e responsabilità, adeguati alla loro età.
Per i più piccoli, l’estate è un’opportunità per imparare attraverso il gioco e la relazione. Per preadolescenti e adolescenti, è il momento giusto per allenarsi a gestire il tempo, coltivare l’autonomia e imparare a fidarsi di sé.
L’obiettivo non è la perfezione, ma l’intenzione.
Ogni famiglia ha il diritto (e la libertà) di sperimentare, sbagliare, aggiustare e trovare il proprio equilibrio. Un’estate vissuta con intenzione, senza rincorrere modelli ideali, può diventare un periodo fertile di crescita e connessione, che prepara al rientro non solo con meno ansia, ma con più risorse interiori.
Nel prossimo articolo approfondiremo proprio questo: come accompagnare il ritorno alla routine con gentilezza e realismo, per fare in modo che settembre non sia un muro da scalare, ma un ponte da attraversare con fiducia.






Daniela Perfetti è psicologa del lavoro, formatrice e professional organizer. Con il progetto Percorsi Agili supporta famiglie, studenti e professionisti nel migliorare l’organizzazione di studio e lavoro, con un approccio personalizzato e sostenibile, per promuovere benessere, autonomia e crescita.


Carlotta Bassi è imprenditrice e Professional Organizer specializzata in organizzazione del lavoro e familiare. Aiuta aziende, freelance e famiglie a fare spazio, semplificare e vivere con più intenzione, attraverso percorsi su misura,strumenti pratici e contenuti digitali. Trovi i contenuti di Carlotta qui.
Daniela Perfetti è psicologa del lavoro, formatrice e professional organizer. Con il progetto Percorsi Agili supporta famiglie, studenti e professionisti nel migliorare l’organizzazione di studio e lavoro, con un approccio personalizzato e sostenibile, per promuovere benessere, autonomia e crescita.
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