Tempo per te: perché non devi giustificarlo (nemmeno d'estate)

L’estate ti chiede di essere ovunque, ma il tempo per te non va guadagnato, né giustificato! È la base su cui poggia tutto il resto...

6/22/202511 min read

a bowl of rice with strawberries
a bowl of rice with strawberries

L'aria è più calda, le giornate si allungano, e con l'arrivo dell'estate c'è quella sensazione di libertà che aleggia nell'aria. Eppure, per molte di noi, la stagione estiva non porta solo spensieratezza, ma paradossalmente anche un nuovo tipo di pressione: più richieste, meno struttura, e stranamente, più senso di colpa nel fermarsi.

Ti è mai capitato di sentirti in dovere di "meritarti" una pausa? Di pensare "mi siederò solo dopo aver fatto questo, quello e quell'altro"? Se la risposta è sì, non sei sola. C'è qualcosa nella cultura in cui viviamo che ci sussurra costantemente all'orecchio che il nostro valore è direttamente proporzionale alla nostra produttività.

Durante l'estate, quando le routine cambiano e i confini tra lavoro e vita personale diventano ancora più sfumati – specialmente per chi ha bambini a casa da scuola – questo meccanismo si amplifica. Ci ritroviamo costantemente a giustificare perché abbiamo bisogno di un momento per noi.

"Prendo mezz'ora per me perché oggi ho organizzato la gita, preparato tre pasti, fatto due lavatrici..."

"Mi concedo questo momento di lettura perché ho risposto a tutte le e-mail..."

"Mi fermo cinque minuti perché altrimenti crollerò..."

Ti suona familiare? Il problema è che stiamo partendo da un presupposto completamente sbagliato. Il tempo per sé non è un lusso da guadagnarsi o da giustificare: è un diritto fondamentale e un bisogno primario che non richiede spiegazioni.

In questo articolo voglio invitarti a cambiare prospettiva: il tempo per te non va giustificato, va protetto. Perché prenderti cura di te non è egoismo – è la base su cui costruisci tutto il resto della tua vita.

3 motivi per cui il tempo per te è fondamentale (e non negoziabile)

1. Ti aiuta a ricaricarti → non puoi dare se sei vuota

Immagina di avere un bellissimo annaffiatoio con cui irrighi quotidianamente le piante del tuo giardino. Cosa succederebbe se non lo riempissi mai? Presto, non importa quanta buona volontà tu abbia, non avrai più nulla da dare alle tue piante.

Lo stesso principio si applica a te. Non puoi continuare a versare energia, attenzione e cura verso gli altri se la tua riserva è vuota. Il tempo che dedichi a te stessa non è tempo sottratto agli altri – è il prerequisito necessario per poter essere davvero presente con loro.

La neurologa e ricercatrice Sarah McKay spiega che quando siamo in uno stato di stress prolungato, il nostro cervello passa in modalità di sopravvivenza. Le funzioni associate alla creatività, alla pazienza e all'empatia – tutte qualità fondamentali nelle nostre relazioni – vengono temporaneamente messe in secondo piano.

Ecco perché, quando siamo esauste, tendiamo a reagire in modo eccessivo, a perdere la pazienza o a dire cose di cui poi ci pentiamo. Non è colpa nostra – è semplicemente il nostro cervello che ci sta dicendo: "Ho bisogno di una pausa!"

Teresa, una delle mie clienti, mi ha raccontato: "Per anni ho pensato che prendermi del tempo per me fosse un atto di egoismo verso la mia famiglia. Poi ho realizzato che quando non mi ritaglio questi momenti, divento la versione peggiore di me stessa – irritabile, impaziente, distante. Il vero atto d'amore verso i miei cari è prendermi cura di me per poter essere presente con loro nella mia forma migliore".

Non è forse questa una prospettiva rivoluzionaria? Il tempo per te non è tempo sottratto agli altri, ma è la condizione necessaria per essere pienamente presente nella tua vita.

2. Ti permette di riflettere e non solo reagire

La vita quotidiana, specialmente durante i mesi estivi quando routine e orari possono diventare più caotici, ci porta spesso in uno stato di continua reattività. Rispondiamo a email, risolviamo problemi, gestiamo imprevisti, soddisfiamo richieste – tutto in modalità automatica.

Senza momenti di pausa, rischiamo di vivere costantemente in risposta agli stimoli esterni, perdendo la capacità di agire intenzionalmente e in linea con i nostri valori. È come essere costantemente trasportati dalla corrente, senza mai avere il tempo di decidere in quale direzione vogliamo effettivamente nuotare.

Il tempo per te è quel momento in cui puoi finalmente "uscire dalla corrente" e osservare la tua vita dall'alto. È in questi preziosi momenti di calma che emergono le intuizioni più significative:

  • "È questo che voglio davvero?"

  • "Sto dedicando la mia energia a ciò che per me è importante?"

  • "Come posso riorganizzare la mia giornata per sentirmi più in equilibrio?"


Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, noto per il suo lavoro sul concetto di "flow" (flusso), sottolinea che la capacità di riflettere sui propri stati interiori è fondamentale per il benessere psicologico. È ciò che ci permette di dare un senso alla nostra esperienza e di orientare le nostre azioni verso una vita significativa.

Martina, una lettrice del blog, mi ha scritto: "Ho iniziato a prendermi 20 minuti ogni mattina per scrivere sul mio diario, prima che la casa si svegli. All'inizio mi sembrava quasi un capriccio, ma poi ho notato che in quelle pagine stavo prendendo decisioni importanti sulla mia vita, decisioni che altrimenti sarebbero state sommerse dal rumore quotidiano. Non è solo tempo per me – è tempo per diventare la persona che voglio essere".

Il tempo per la riflessione non è un lusso – è ciò che ci permette di vivere consapevolmente invece che per inerzia.

3. Ti restituisce presenza: verso gli altri, ma prima verso te stessa

Viviamo in un'epoca di attenzione frammentata. Gli studi mostrano che controlliamo il nostro smartphone in media 58 volte al giorno, e passiamo quasi il 47% del nostro tempo in uno stato di "mente vagante" – pensando a qualcosa di diverso da ciò che stiamo facendo.

Il risultato? Siamo fisicamente presenti ma mentalmente altrove, sia con noi stesse che con gli altri. La psicologa Ellen Langer chiama questo stato "mindlessness" – un pilota automatico mentale in cui agiamo senza vera consapevolezza.

Il tempo dedicato a te stessa, soprattutto se vissuto in modalità contemplativa – che si tratti di meditazione, di una camminata solitaria o semplicemente di sedersi in silenzio – ti allena a tornare al momento presente. Ti insegna a riconoscere i tuoi pensieri, emozioni e sensazioni corporee senza giudicarli. Questa capacità è il fondamento della vera presenza.

E quando sei presente con te stessa, diventa naturalmente più facile essere presente con gli altri. Non stai più pensando alla lista delle cose da fare mentre tuo figlio ti racconta la sua giornata. Non stai più formulando mentalmente la tua risposta mentre il tuo partner sta ancora parlando. Sei lì, completamente, con curiosità autentica e attenzione piena.

Laura, una madre di tre bambini, mi ha confidato: "Da quando mi prendo deliberatamente del tempo per me – anche solo 15 minuti di meditazione al mattino – ho notato che quando sono con i miei figli, sono davvero CON loro. Prima ero sempre con loro fisicamente, ma con la mente persa tra mille pensieri. Ora sento che stiamo davvero condividendo la vita, non solo occupando lo stesso spazio".

La presenza è il regalo più prezioso che puoi fare a te stessa e agli altri. E nasce proprio dal tempo che dedichi a te.

Come difendere il tuo tempo personale senza sensi di colpa

Ora che abbiamo esplorato perché il tempo per te è così fondamentale, passiamo al come: come puoi ritagliartelo e proteggerlo, specialmente durante l'estate quando le richieste sembrano moltiplicarsi e i confini diventano più sfumati?

Impara a dire "ho bisogno di…", senza scusarti

Una delle prime e più potenti abitudini da sviluppare è quella di esprimere i tuoi bisogni direttamente, senza premetterli con scuse o giustificazioni.

C'è una profonda differenza tra dire:

"Mi dispiace, so che ci sono un milione di cose da fare, ma sono davvero esausta... ti spiacerebbe occuparti tu dei bambini per mezz'ora mentre io faccio una doccia veloce? Prometto che poi mi rimetto subito all'opera".

e dire:

"Ho bisogno di mezz'ora per ricaricarmi. Farò una doccia mentre tu stai con i bambini".

La prima versione parte dal presupposto che il tuo bisogno richieda una giustificazione, e include persino una promessa di "compensazione". La seconda riconosce semplicemente che il tuo bisogno è legittimo quanto qualsiasi altro bisogno nella famiglia.

La psicologa Brené Brown parla spesso di come impostare confini sani sia un atto di generosità verso gli altri, non di egoismo. Quando comunichi chiaramente i tuoi bisogni, stai creando la possibilità di una relazione più autentica e sostenibile nel lungo termine.

Un esercizio pratico? Prova per una settimana a eliminare le parole "scusa" e "mi dispiace" quando esprimi un tuo bisogno legittimo. Nota come cambia la tua percezione di te stessa e come reagiscono gli altri.

Non riempirlo di "doveri personali" → niente bucato, niente mail

Una trappola comune in cui molte donne cadono è quella di etichettare come "tempo per sé" attività che in realtà sono semplicemente altri tipi di lavoro.

Fare il bucato mentre ascolti un podcast non è tempo per te. Rispondere alle e-mail personali mentre mangi un gelato non è tempo per te. Ordinare la spesa online mentre fai stretching non è tempo per te.

Il tempo per te autentico è caratterizzato dall'assenza di produttività e multitasking. È un momento in cui non stai cercando di ottimizzare o di portare a termine compiti. Stai semplicemente esistendo, sperimentando, godendo.

La scrittrice e filosofa Simone de Beauvoir già nel secolo scorso sottolineava come le donne tendano a giustificare il proprio valore attraverso l'utilità e il servizio agli altri. Questa eredità culturale ci porta spesso a sentirci in colpa quando facciamo qualcosa "solo per noi" senza un risultato tangibile da mostrare.

Per rompere questo schema, prova a dedicarti ad attività che non hanno altro scopo se non il piacere o il benessere che ti procurano:

  • Leggere un libro di narrativa e non un manuale per studiare;

  • Fare una passeggiata senza monitorare i passi o le calorie;

  • Dipingere senza preoccuparti del risultato;

  • Sdraiarti sull'erba e guardare le nuvole;

  • Ballare in salotto con la tua canzone preferita.

Il vero riposo è improduttivo per definizione – ed è esattamente ciò che lo rende così rigenerante.

Usa la tabella dei carichi per capire cosa puoi lasciare agli altri

Uno degli ostacoli più comuni al tempo per sé è la sensazione che "se non lo faccio io, non lo farà nessuno". E in alcuni casi, potrebbe anche essere vero! Ma il punto è: deve essere fatto tutto, e deve essere fatto subito, e deve essere fatto da te?

La tabella dei carichi familiari (che puoi scaricare gratuitamente dal link a fine articolo) è uno strumento potente per rendersi conto di come sono distribuiti i compiti in casa e per iniziare una conversazione costruttiva su come ridistribuirli in modo più equo.

Il primo passo è la consapevolezza. Molte donne si sorprendono quando, compilando la tabella, si rendono conto di quanto carico mentale e pratico stanno effettivamente gestendo. Rendere visibile l'invisibile è il primo passo verso il cambiamento.

Il secondo passo è la delega. Contrariamente a quanto siamo portate a credere, non tutto deve essere fatto al nostro standard di perfezione. Se il partner carica la lavastoviglie in modo diverso dal tuo, va bene lo stesso. Se i bambini piegano le magliette in modo approssimativo, va bene lo stesso.

Chiara, una mia cliente, mi ha raccontato: "Ho sempre pensato che fosse più veloce fare le cose da sola piuttosto che insegnare ai miei figli. Poi ho realizzato che stavo pensando a breve termine. Sì, ci vuole più tempo inizialmente per insegnare a un bambino di 8 anni a preparare una semplice colazione, ma ora, sei mesi dopo, lui è orgoglioso della sua autonomia e io ho 15 minuti in più ogni mattina per fare yoga".

Delegare non significa solo liberare tempo, ma anche responsabilizzare gli altri membri della famiglia e costruire un sistema più equo e sostenibile per tutti.

Un'ora libera non va giustificata. È tua. Punto.

Arriviamo infine al cuore di questo articolo, il messaggio che vorrei risuonasse dentro di te anche dopo aver finito di leggere: il tuo tempo ti appartiene.

Non devi guadagnartelo. Non devi meritartelo. Non devi restituirlo. Non devi spiegarlo. È tuo per diritto di nascita, esattamente come lo è per chiunque altro nella tua vita.

La nostra cultura tende a celebrare il sacrificio femminile come virtù suprema, ma questa narrazione ha causato danni incalcolabili alla salute fisica e mentale delle donne. L'abnegazione costante non è sostenibile né desiderabile come modello di vita.

La psicoterapeuta Esther Perel fa notare che nelle relazioni sane c'è un continuo movimento tra il "noi" e l'"io". Quando l'"io" scompare completamente nel "noi", la relazione stessa ne soffre, perché perde la vitalità e l'energia che deriva dall'incontro di due persone intere e distinte.

Ricorda: il tempo per te non è tempo sottratto agli altri. È tempo investito nella persona più importante della tua vita – te stessa. E questo investimento porta frutti per tutti quelli che ami.

Crea il tuo rituale estivo di auto-cura

L'estate, con il suo ritmo diverso, offre l'opportunità perfetta per stabilire nuove abitudini di cura personale. Ecco alcuni suggerimenti pratici per iniziare:

1. Trova il tuo momento ideale

Osserva il ritmo naturale delle tue giornate estive e individua quando potresti ricavare più facilmente del tempo per te:

  • È al mattino presto, prima che la casa si svegli?

  • È durante la pausa pranzo, quando i bambini sono più tranquilli?

  • È nel tardo pomeriggio, quando il caldo diminuisce?

  • È la sera, quando finalmente scende la quiete?

Non esiste un momento "giusto" in assoluto – esiste quello che funziona meglio per te e per la tua situazione attuale.

2. Inizia piccolo, ma con costanza

È meglio avere 15 minuti sicuri ogni giorno che aspettare il momento mitico in cui avrai tre ore libere (che probabilmente non arriverà mai). La neuroscienza ci insegna che la costanza è più importante della durata quando si tratta di creare nuove connessioni neurali e nuove abitudini.

Paola, un'insegnante e madre di due adolescenti, mi ha raccontato: "Ho puntato la sveglia 20 minuti prima del solito. In quei 20 minuti non faccio nulla di 'utile' – mi siedo in terrazza con una tazza di tè e osservo semplicemente la natura che si sveglia. È diventato il momento più sacro della mia giornata, e ha completamente cambiato il mio modo di approcciarmi alle ore successive".

3. Comunica chiaramente i tuoi confini

Se vivi con altre persone, è fondamentale comunicare chiaramente che questo è il tuo tempo e che, a meno di emergenze reali, non sei disponibile.

Con i bambini piccoli, può essere utile un segnale visivo – come una bandierina sulla porta o un timer – che indichi quando mamma è nel suo "tempo speciale". Con il partner, una conversazione onesta sui reciproci bisogni di spazio personale può trasformarsi in un accordo che beneficia entrambi.

4. Sperimenta diverse forme di riposo

Non tutto il riposo è uguale. La ricercatrice Saundra Dalton-Smith identifica sette tipi diversi di riposo di cui abbiamo bisogno:

  • Riposo fisico: dormire abbastanza, fare un bagno caldo, pratica yoga gentile;

  • Riposo mentale: meditazione, scrivere per liberare la mente;

  • Riposo sensoriale: silenzio, oscurità, riduzione degli stimoli;

  • Riposo creativo: arte, musica, natura;

  • Riposo emotivo: terapia, journaling, condivisione con amici;

  • Riposo sociale: tempo da soli dopo periodi di intensa socializzazione;

  • Riposo spirituale: preghiera, rituali, connessione con qualcosa di più grande.

Prova a identificare quale tipo di riposo ti manca di più in questo periodo e concentrati su quello.

5. Trasforma il tempo per te in un rituale

I rituali sono potenti perché aggiungono significato e intenzione a ciò che facciamo. Trasformare il tuo tempo personale in un rituale – con un inizio e una fine definiti, e forse anche qualche elemento simbolico – può renderlo più significativo e più facile da mantenere.

Ad esempio, potresti:

  • Iniziare sempre accendendo una candela e terminare spegnendola;

  • Creare una playlist specifica per il tuo tempo personale;

  • Indossare un accessorio particolare che simboleggia questo momento (un braccialetto, una elastico per capelli);

  • Aprire e chiudere il momento con una parola o una frase significativa per te.

II rituali ci aiutano ad entrare in uno stato mentale diverso, segnalando al nostro cervello che stiamo passando da una modalità all'altra.

Mentre ci avviciniamo alla conclusione di questo articolo, vorrei lasciarti con una riflessione: in un mondo che ti chiede costantemente di correre più veloce, di dare di più, di essere di più, fermarti è un atto rivoluzionario.

Il tempo per te non è un lusso facoltativo – è un bisogno fondamentale, come mangiare, bere e dormire. Non è qualcosa che devi giustificare, così come non giustifichi il bisogno di bere quando hai sete.

L'estate, con i suoi ritmi diversi, ti offre l'opportunità perfetta per resettare alcune dinamiche e stabilire nuovi confini. Mentre pianifichi le vacanze, le attività per i bambini e tutto il resto, ricorda di pianificare anche il tuo tempo. Non ciò che resta dopo che tutti gli altri bisogni sono stati soddisfatti, ma come priorità non negoziabile.

Perché ricorda: il tempo per te non è egoismo. È la base di tutto il resto. È ciò che ti permette di essere presente, energica, creativa e amorevole. È ciò che ti permette di essere te stessa nella tua forma migliore.

E tu meriti di essere nella tua forma migliore. Non perché lo hai guadagnato, non perché lo hai meritato, ma semplicemente perché esisti.

Se vuoi trovare un nuovo ritmo quest'estate, inizia da lì. Inizia da te.

Cosa ne pensi? Hai già stabilito dei momenti non negoziabili per te oppure è una sfida che stai ancora affrontando? Condividi la tua esperienza nei commenti qui sotto – mi piacerebbe sapere come gestisci il tempo per te, specialmente durante l'estate.

Risorse per approfondire

Scarica la tabella dei carichi familiari - Uno strumento pratico per visualizzare come sono distribuiti i compiti in casa e iniziare una conversazione su come ridistribuirli in modo più equo.

Ascolta la playlist "Spazio d'Estate – Giugno con Carlotta" - Una selezione musicale pensata per accompagnare i tuoi momenti di pausa e riflessione.

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