Vacanze estive: come organizzare lo studio
Scopri come organizzare lo studio estivo per bambini, preadolescenti e adolescenti con strategie pratiche per ogni fascia d’età.
7/4/202512 min read


Vacanze estive: come organizzare lo studio
a cura di Carlotta Bassi e Daniela Perfetti
Luglio è arrivato, portando con sé le vacanze estive, il caldo e quella sensazione di libertà che solo l'estate sa regalare.
Eppure, proprio questo mese rappresenta un'opportunità unica per introdurre dolcemente nuove abitudini su come organizzare lo studio, senza la pressione dei voti e delle scadenze scolastiche.
È il periodo dell'anno in cui possiamo permetterci di sperimentare, eventualmente sbagliare, e ricominciare senza gravi conseguenze.
Come Professional Organizer vediamo ogni giorno quanto sia importante sfruttare i momenti di "pausa" per osservare con lucidità e migliorare i nostri sistemi. Luglio ci offre il tempo necessario per testare piccoli cambiamenti nel metodo di studio dei nostri figli, permettendoci di correggere il tiro prima del rientro a scuola. È il momento perfetto per capire cosa funziona davvero nella routine di studio familiare e cosa invece può essere ottimizzato, senza lo stress delle interrogazioni il giorno dopo o delle verifiche imminenti.
Molti genitori si chiedono se sia giusto intaccare le vacanze con lo studio. La mia risposta è sempre la stessa: l'organizzazione non è nemica del divertimento estivo, anzi, è proprio una buona struttura a garantire quell'equilibrio che permette a bambini e ragazzi di godersi appieno le vacanze. Quando sappiamo di aver dedicato anche solo pochi minuti al giorno al mantenimento delle competenze acquisite nel corso dell'anno scolastico, possiamo rilassarci completamente durante il resto della giornata, senza provare quel senso di colpa che spesso accompagna le pause troppo lunghe.
Il vero segreto sta nel cambiare prospettiva: non si tratta di portare la scuola in vacanza, bensì di integrare l'apprendimento nella vita quotidiana estiva in modo naturale e piacevole. Durante le pause scolastiche più lunghe, piccole routine ben organizzate diventano il nostro salvagente per evitare che settembre arrivi come uno tsunami di ansia e preoccupazioni, sia per i genitori che per i bambini.
Non si tratta di trasformare l'estate in una sessione di studio intensivo, ma di creare un ponte tra quello che i nostri figli hanno imparato durante l'anno scolastico e quello che li aspetta al rientro. Questo ponte li aiuterà a mantenere attive le competenze acquisite e a sviluppare gradualmente l'autonomia necessaria per affrontare le sfide future.
Nella prima parte di questo articolo analizzeremo i suggerimenti e le strategie utili ai bambini che frequentano la scuola primaria; nella seconda parte dell’articolo ci concentreremo sui ragazzi di scuola media e superiore, presentando gli strumenti utili per far sì che l’organizzazione li accompagni in modo naturale anche in questo periodo.
Scuola Primaria
Per i bambini della scuola primaria, l'estate deve rimanere magica e lo studio può diventare parte di questa magia. La chiave è trasformare l'apprendimento in un gioco naturale, dove la curiosità guida ogni scoperta. A questa età, i bambini sono naturalmente portati ad esplorare e imparare attraverso il gioco, ed è fondamentale sfruttare questa loro predisposizione.
Lo studio come gioco quotidiano
Leggere insieme rimane una delle attività più preziose che possiamo condividere con i nostri bambini. Non deve essere necessariamente il libro dei compiti: fumetti, riviste per bambini, storie inventate insieme mentre si fa una passeggiata diventano tutti strumenti di apprendimento efficaci e divertenti. I quaderni delle vacanze possono essere utili, ma solo se proposti come un'avventura da esplorare insieme, non come un obbligo da portare a termine.
L'importante è stimolare la curiosità con domande aperte, ad esempio: "Chissà cosa scopriremo oggi?" è molto più invitante di "Oggi devi fare i compiti". Ogni giorno può diventare un'occasione per imparare qualcosa di nuovo, che sia comprare i gelati al bar (e capire quanto resto devi avere), osservare le forme delle nuvole, pronunciare qualche parola o frase in inglese, raccogliere tesori da mostrare ai compagni quando si tornerà a scuola facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano, inventare storie sui personaggi che incontriamo e sulle esperienze che viviamo.
Anche le attività quotidiane possono trasformarsi in momenti di apprendimento: cucinare insieme diventa un'occasione per parlare di quantità e misure, fare la spesa insieme può diventare un gioco matematico, riordinare la cameretta può trasformarsi in un'attività di classificazione e organizzazione.
La regola dei 10 minuti
Con i bambini delle elementari funziona meravigliosamente la regola dei "10 minuti al giorno". È un tempo breve, gestibile, che non spaventa nessuno e permette di mantenere attiva la mente senza sovraccaricare la giornata. Dieci minuti per leggere insieme, dieci minuti per giocare con i numeri, dieci minuti per disegnare e raccontare, dieci minuti per fare piccoli esercizi di scrittura creativa.
Questa piccola routine quotidiana non deve diventare rigida: alcuni giorni saranno 5 minuti, altri magari 15, l'importante è mantenere la costanza senza trasformarla in una battaglia. Se il bambino è particolarmente stanco o se la giornata è stata intensa, va benissimo rimandare a domani. La flessibilità è parte dell'organizzazione estiva e insegna ai bambini che le regole possono essere adattate alle circostanze.
Il segreto è rendere questi 10 minuti un momento piacevole e atteso, magari preceduto da un piccolo rituale: preparare insieme il materiale, decidere dove posizionarsi, scegliere insieme quale attività svolgere quel giorno. Questi piccoli gesti creano un'atmosfera speciale che i bambini impareranno ad associare positivamente allo studio.
Spazi flessibili ma accoglienti
Durante l'estate, dimentichiamoci della scrivania perfettamente ordinata. I bambini possono studiare ovunque: sul tappeto del salotto con i cuscini, nel giardino sotto al gazebo, sul tavolo della cucina mentre la nonna prepara il pranzo, persino in spiaggia sotto l'ombrellone. L'importante è che lo spazio sia accogliente e che permetta al bambino di concentrarsi, anche se solo per pochi minuti.
Prepariamo una "borsa dello studio estivo": una semplice sacca colorata con matite colorate, qualche quaderno, un libro, magari un piccolo gioco educativo. Questa borsa può seguire il bambino ovunque, rendendo ogni momento potenzialmente adatto per una piccola attività. Coinvolgiamo i bambini nella preparazione di questa borsa: lasciamo che scelgano loro quali colori avere, facciamogli decorare il quaderno, chiediamogli quale peluche vogliono portare in vacanza come "compagno di studio".
Il genitore come compagno di avventure
Durante l'estate, il ruolo del genitore può cambiare. Non siamo più i controllori dei compiti, diventiamo compagni di avventure nell'apprendimento. La nostra presenza costante non significa controllo, ma partecipazione attiva e coinvolgimento emotivo. Leggiamo insieme, facciamo domande insieme, scopriamo insieme, sbagliamo insieme e ridiamo insieme.
Questo approccio crea ricordi positivi legati allo studio e all'apprendimento. I bambini assoceranno il momento dei "compiti estivi" a tempo di qualità trascorso con mamma e papà, non a un obbligo da assolvere. È un investimento prezioso per il futuro rapporto dei nostri figli con lo studio e per costruire la loro autostima.
Chi ci dice che poi questo approccio allo studio non possa essere portato anche durante l'anno scolastico?!
Ricordiamoci di celebrare i piccoli successi: un disegno ben riuscito, una parola letta correttamente, un calcolo svolto con sicurezza. Questi momenti di riconoscimento costruiscono la motivazione intrinseca del bambino e lo aiutano a sviluppare fiducia nelle proprie capacità.
La chiave è ricordare sempre che stiamo costruendo le fondamenta per un rapporto sano con l'apprendimento, e l'estate è il momento perfetto per farlo con leggerezza, gioia e molta, molta pazienza.
Scuole medie: come costruire autonomia e
organizzazione in estate
Negli anni delle scuole medie, ragazze e ragazzi cominciano a sperimentare una maggiore autonomia, ma necessitano ancora di una guida strutturata. Questo periodo rappresenta un’opportunità preziosa per allenare l’organizzazione dello studio durante le vacanze in modo leggero e sostenibile, ad esempio dedicando due o tre mattine a settimana allo studio.
Come organizzare lo studio con i preadolscenti
Ragazze e ragazzi preadolescenti, tra i 10 e i 13 anni, iniziano a volersi gestire “da soli”, ma spesso non hanno ancora gli strumenti adatti per farlo. Per questo è utile introdurre alcune strategie visive e semplici per organizzare il tempo in estate, così da non perdere il ritmo ma senza trasformare le vacanze in scuola.
Ecco tre strumenti pratici per organizzare lo studio alle scuole medie:
planner settimanale cartaceo - un foglio da stampare o creare insieme, con i giorni della settimana e spazi vuoti da compilare. I ragazzi possono inserire non solo studio e letture, ma anche sport, uscite, tempo libero. Si può personalizzare con colori, emoji, simboli a piacere. Questo aiuta a visualizzare il tempo disponibile, a capire quanto ne resta per ogni attività e a costruire un minimo di routine settimanale,
checklist di obiettivi- utili per tenere traccia delle attività svolte. Ad esempio: "Leggere 2 capitoli", "Fare 5 esercizi di matematica", "Scrivere una pagina di diario". Ogni spunta diventa un piccolo successo visibile, che rinforza la motivazione. È un modo concreto per costruire autonomia nello studio, senza bisogno di continue sollecitazioni da parte degli adulti,
lavagna magnetica o bacheca visiva- uno spazio fisico dove affiggere il planner, i promemoria, i post-it con i compiti svolti o da svolgere. Si può anche usare per condividere gli obiettivi con la famiglia, creando un senso di partecipazione e riconoscimento. Questa modalità di organizzazione è ideale per i preadolescenti in estate, che faticano a mantenere il focus senza riferimenti visivi.
Tutti questi strumenti lavorano sulle funzioni esecutive cioè quelle abilità cognitive che permettono di organizzare, pianificare e portare a termine un’attività. Farlo in modo visivo e giocoso riduce l’ansia da prestazione e rende l’organizzazione più leggera e accessibile.
Libertà guidata tra responsabilità e motivazione
In estate le ragazze e i ragazzi delle medie hanno bisogno di libertà guidata cioè della possibilità di scegliere dentro una cornice chiara. A tal proposito è importante non imporre una struttura troppo rigida, ma nemmeno lasciare tutto al caso.
Cosa significa nella pratica?
Possono decidere dove e quando studiare, ma sapendo che c’è un tempo minimo da dedicare ogni settimana (es. 1 ora al lunedì, mercoledì e venerdì).
Possono scegliere se usare il planner o la checklist, ma devono rendere visibile l’avanzamento del lavoro.
Possono cambiare attività se sono stanchi o svogliati, ma restano responsabili di rimettersi in pari.
Questo approccio allena la capacità di prendersi degli impegni e mantenerli, un aspetto fondamentale dello sviluppo del senso di responsabilità in preadolescenza. Aiuta a costruire l’autonomia nello studio in modo realistico, con il supporto degli adulti ma senza sostituirli.
Ecco un esempio pratico: se il martedì mattina era previsto lo studio di inglese, ma il ragazzo/la ragazza preferisce andare al parco con gli amici, si può spostare l’attività al pomeriggio o al giorno dopo — ma sarà lui/lei a dover pensare e decidere quando e come recuperarla.
In questo modo, l’estate diventa una palestra per sperimentare l’organizzazione personale, senza pressioni ma con un senso chiaro di impegno. Un allenamento utile per settembre… ma anche per la vita.
Scuole superiori: allenarsi alla responsabilità e alla
pianificazione
Durante le scuole superiori, il carico dei compiti estivi aumenta e, con esso, anche il rischio di procrastinazione. Le vacanze diventano spesso un periodo di forte ambivalenza: da un lato, il bisogno di staccare e vivere esperienze nuove (viaggi, uscite, lavoro estivo), dall’altro la necessità di gestire in autonomia i compiti scolastici. Tra i 14 e i 18 anni, in piena adolescenza, ragazze e ragazzi sviluppano un forte desiderio di autonomia. Vogliono sentirsi indipendenti, liberi di decidere come gestire il loro tempo. Ma proprio questa fase di crescita rende più complesso valutare realisticamente tempi, energie e priorità. È frequente sottovalutare il carico dei compiti estivi o rimandare lo studio fino all’ultima settimana di agosto, con il rischio di arrivare a settembre stressati e impreparati.
Organizzazione dello studio alle superiori
L’organizzazione dello studio alle superiori va pensata con largo anticipo: non a luglio, quando il clima vacanziero è al massimo, ma già a partire dalla primavera. Questo non significa iniziare a studiare prima del necessario, ma pianificare per tempo:
calendarizzare le consegne (es. "il libro di letteratura va letto entro metà agosto")
suddividere i compiti per tipologia e difficoltà
individuare i periodi più adatti allo studio, evitando di concentrarlo tutto in una settimana
La pianificazione estiva serve soprattutto a evitare la procrastinazione, cioè il continuo rimandare, che è spesso legato non alla pigrizia, ma a emozioni come ansia, senso di inadeguatezza o un'illusione di onnipotenza ("tanto ho tempo, lo farò più avanti").
Durante l'estate, molte ragazze e ragazzi vivono esperienze nuove: campi estivi, viaggi con amici, attività all’aperto, scambi linguistici o i primi lavori estivi. In tutto questo, è normale che lo studio passi in secondo piano. Ma proprio per questo diventa utile un metodo di studio estivo per adolescenti, flessibile ma ben strutturato, che aiuti a tenere il filo delle attività scolastiche senza trasformarle in un peso.
Strumenti analogici per un metodo di studio personalizzato
Proporre strumenti analogici per organizzarsi in un’epoca in cui smartphone e tablet sembrano indispensabili, può sorprendere. Non si tratta di “tornare indietro”, ma di diversificare l’approccio per stimolare la creatività e il senso pratico.
Ecco alcune idee concrete da proporre:
tabelle settimanali compilate a mano, semplici fogli a blocchi con i giorni della settimana e spazi per annotare le attività. Permettono di visualizzare l’equilibrio tra doveri e piaceri, adattando il carico di studio alle settimane più libere,
schemi a blocchi o griglie di avanzamento, dividere i compiti estivi in “missioni” settimanali (es. “Leggi 2 capitoli + fai una mappa concettuale”) e segnare l’avanzamento. Aiuta a evitare l’accumulo e dà un senso di progressione,
mappe mentali e schemi visivi, ideali per chi ha uno stile di apprendimento visivo o ha bisogno di riorganizzare i concetti chiave. Sono utili non solo per memorizzare, ma per costruire collegamenti tra le materie,
diari visivi o bullet journal, un mix tra agenda, diario e spazio creativo dove tenere traccia di ciò che si è fatto e come ci si è sentiti. È anche un modo per integrare l’organizzazione studio scuola superiore con lo sviluppo personale.
Questo approccio stimola l’autonomia, perché non impone un metodo unico, ma offre strumenti che ogni ragazza e ragazzo può adattare al proprio stile.
Il ruolo dei genitori nella scuola superiore
Come cambia il ruolo dei genitori alle superiori? Quando si parla di responsabilità nello studio degli adolescenti, spesso i genitori si trovano in difficoltà: come sostenere i propri figli senza diventare invadenti? Come aiutarli senza controllarli?
Il segreto sta nell’accompagnare senza dirigere. Ecco alcune strategie pratiche:
lasciare che il/la ragazzo/a decida come e quando studiare, ma chiedere ogni tanto un aggiornamento sui progressi,
offrire uno spazio di confronto, ad esempio una chiacchierata settimanale su cosa è stato fatto, cosa manca, cosa ha funzionato,
proporre strumenti organizzativi, come planner o schede, solo se si percepisce apertura da parte loro,
evitare commenti sul risultato finale e concentrarsi su ciò che è stato costruito nel tempo: la costanza, l’impegno, la riflessione su cosa migliorare.
In questo modo, l’estate diventa una palestra di autodisciplina, dove si impara a gestire il tempo, le energie e gli imprevisti. Non si tratta di diventare “studenti modello”, ma di imparare a prendersi cura dei propri impegni, passo dopo passo. Un adolescente che sa organizzarsi in estate avrà più strumenti per affrontare non solo il rientro a scuola, ma anche le sfide future: esami, scadenze, decisioni importanti. E la famiglia resta una base solida, non un controllo esterno, nel suo percorso verso l’autonomia.
Come adattare lo studio estivo alle diverse età
Adattare lo studio estivo in base all'età dei propri figli non significa imporre schemi rigidi o togliere leggerezza alle vacanze. Al contrario, significa creare le condizioni per vivere questo tempo in modo più sereno e consapevole. Che si tratti di bambine e bambini della scuola primaria, di ragazze e ragazzi alle medie o di adolescenti alle prese con le scuole superiori, abbiamo visto che esistono strategie semplici e sostenibili che aiutano a mantenere attive le competenze e ad accompagnare ogni fase di crescita con rispetto e fiducia.
Per i più piccoli, l’apprendimento come gioco e la presenza attiva del genitore sono la base su cui costruire esperienze positive legate allo studio. Per i preadolescenti, la chiave è proporre strumenti di pianificazione che li aiutino a organizzare lo studio in autonomia, senza pressioni ma con costanza. E per gli adolescenti, è importante stimolare il senso di responsabilità, offrendo supporto senza sostituzione, con strumenti concreti come planner settimanali, mappe mentali o schede visive, anche lontano dallo smartphone.
Non esiste un’unica formula: ogni famiglia può trovare il proprio equilibrio, adattando il metodo di studio estivo al proprio stile di vita e alle esigenze di ciascun figlio. L’obiettivo non è “portare la scuola in vacanza”, ma costruire una routine flessibile che alleggerisca il rientro a settembre e insegni, un passo alla volta, a gestire il tempo in modo più consapevole.
Nel prossimo articolo approfondiremo proprio questo: come conciliare studio e vacanze per tutta la famiglia, senza sensi di colpa e senza tabelloni rigidi. Una pausa può essere anche uno spazio fertile, se riusciamo a viverla con intenzione.






Daniela Perfetti è psicologa del lavoro, formatrice e professional organizer. Con il progetto Percorsi Agili supporta famiglie, studenti e professionisti nel migliorare l’organizzazione di studio e lavoro, con un approccio personalizzato e sostenibile, per promuovere benessere, autonomia e crescita.


Carlotta Bassi è imprenditrice e Professional Organizer specializzata in organizzazione del lavoro e familiare. Aiuta aziende, freelance e famiglie a fare spazio, semplificare e vivere con più intenzione, attraverso percorsi su misura,strumenti pratici e contenuti digitali. Trovi i contenuti di Carlotta qui.
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